All'IFLA 2009 di Milano anche la Biblioteca Europea di Formazione e Cultura esponeva il proprio spazio negoziale distribuendo una bellissima brossura illustratrice di sé e delle sue realizzazioni:
Sorprendono però queste coniugazioni all'indicativo presente, che inducono l'ingenuo a precipitarsi (ma che senso ha consultare materiale "in linea" ma solo dall'interno di una biblioteca?) nella zona di Porta Vittoria a Milano per godere di cotante possibilità cognitive. Troverebbe una grande spianata recintata ma abbandonata, destinata a un progetto ormai vecchio e ricco di interessanti contraddizioni e che, verosimilmente, non sarà mai realizzato, nemmeno per il fatidico 2015.
Forse è per questo che la nota illustrativa della brossura di cui sopra conclude rivelando: «La BEIC è semplicemente un'idea che guarda al futuro».
[post-print da "Il bibliotecario", III serie, ISSN 11250992, 1-2/2010, p. 246-247]
ULTIMA ORA
Su eddyburg.it di Eduardo Salzano, Luca Beltrami Gadola ha pubblicato il 27 aprile 2004 "Perché Milano non è una città normale" dove tra altro, e al riguardo, scrive:
«Alla BEIC trovate... / 900.000 volumi in consultazione / 50.000 documenti audiovisivi / 3.400.000 titoli in deposito / 300 testate quotidiani [!] / 3.000 periodici / 3.500 posti di lettura / 1.000 posti in auditorium / 300 persone occupate».E altrove:
«Si può dire che la BEIC è "una grande struttura bibliotecaria e multimediale con libri, documenti visivi e musicali a libero accesso, con una forte integrazione tra cartaceo, multimediale e digitale". Ma la BEIC è molto di più. È un portale della conoscenza in cui tutti possono entrare, fisicamente o virtualmente, sentirsi a casa propria e, al tempo stesso, provare l'emozione di essere su una piattaforma interconnessa con il mondo intero».Un'altra biblioteca di Alessandria del XXI secolo.
Sorprendono però queste coniugazioni all'indicativo presente, che inducono l'ingenuo a precipitarsi (ma che senso ha consultare materiale "in linea" ma solo dall'interno di una biblioteca?) nella zona di Porta Vittoria a Milano per godere di cotante possibilità cognitive. Troverebbe una grande spianata recintata ma abbandonata, destinata a un progetto ormai vecchio e ricco di interessanti contraddizioni e che, verosimilmente, non sarà mai realizzato, nemmeno per il fatidico 2015.
Forse è per questo che la nota illustrativa della brossura di cui sopra conclude rivelando: «La BEIC è semplicemente un'idea che guarda al futuro».
[post-print da "Il bibliotecario", III serie, ISSN 11250992, 1-2/2010, p. 246-247]
ULTIMA ORA
Su eddyburg.it di Eduardo Salzano, Luca Beltrami Gadola ha pubblicato il 27 aprile 2004 "Perché Milano non è una città normale" dove tra altro, e al riguardo, scrive:
Notizia numero tre: la Beic – Biblioteca europea di informazione e cultura – quella che doveva nascere a Porta Vittoria, non si farà più. L’assessore Masseroli sta già pensando a un riassetto urbanistico della zona. Si nutrivano speranze di trovare i soldi per la Biblioteca tra gli stanziamenti per le celebrazioni dell’Unità d’Italia. Pure di questo nulla, dell’Unità d’Italia alla Lega non importa un fico secco e l’ultimo baluardo della cultura milanese a seguire [...].
1 commento:
Complimenti per il post
Pellegrina
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