Per prima ha cominciato, nel suo sessantesimo compleanno, la «Shakespeare Quarterly» e ora ci sta provando anche «Postmedieval» ma già da tempo la cosa è corrente nel mondo umanistico della Matematica dove, usando blog e wiki, nel giro di una sola settimana è stato pubblicato e valutato un articolo, decidendo di non usare il metodo tradizionale, che in genere impiega mesi o anni per conseguire il medesimo risultato.
«Shakespeare Quarterly» - annuncia Katherine Rowe, guest editor dello speciale 61:4, “Shakespeare and New Media” - ha infatti condotto da marzo a maggio 2010 un esperimento di parziale open peer review.
Ne dà conto in Italia «CIBER Newsletter» (sul sito sono riportate le fonti), raccontando come accademici umanistici comincino a sfidare il sistema del peer review tradizionale chiedendosi se non ci sia un modo più efficace, usando Internet, per sottoporre il prodotto a un giudizio rapido e collettivo di un pubblico più ampio, invece di dipendere da pochi esperti scelti dagli editori - e a costi più alti. La Rivista di cui sopra ha infatti invitato a fare commenti scientifici su quattro articoli già sottomessi a giudizio da un gruppo "interno", tanto per godere della scientificità del confronto con un gruppo di controllo.
«Shakespeare Quarterly» - annuncia Katherine Rowe, guest editor dello speciale 61:4, “Shakespeare and New Media” - ha infatti condotto da marzo a maggio 2010 un esperimento di parziale open peer review.
Ne dà conto in Italia «CIBER Newsletter» (sul sito sono riportate le fonti), raccontando come accademici umanistici comincino a sfidare il sistema del peer review tradizionale chiedendosi se non ci sia un modo più efficace, usando Internet, per sottoporre il prodotto a un giudizio rapido e collettivo di un pubblico più ampio, invece di dipendere da pochi esperti scelti dagli editori - e a costi più alti. La Rivista di cui sopra ha infatti invitato a fare commenti scientifici su quattro articoli già sottomessi a giudizio da un gruppo "interno", tanto per godere della scientificità del confronto con un gruppo di controllo.
Alla fine dell’esperimento, 41 persone hanno fatto più di 350 commenti di buona qualità, spesso sollecitando à rebours i commenti degli autori che, in questo modo, sono stati coinvolti a confrontarsi, e sùbito, con i propri lettori, innescando così, anche, una circolarità virtuosa del dibattito scientifico, approdando a un'intelligenza e a un'autorialità, di fatto, collettive.
[pre-print per "Il bibliotecario", III serie, ISSN 11250992, 1-2/2011]
[pre-print per "Il bibliotecario", III serie, ISSN 11250992, 1-2/2011]
1 commento:
Mi sembra un esperimento molto interessante.
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