Recensione di Mary Joan Crowley (Sapienza Università di Roma)
«The Journal of Information Architecture» - ISSN 19037260 - è una nuova rivista accademica semestrale in inglese, dotata di sistema peer-review, pubblicata da REG-iA (Research and Education Group in Information Architecture), iniziativa internazionale promossa dall’IAI (Information Architecture Institute) e collegata alla Copenhagen Business School.
L’IAI, creato nel gennaio 2008, conta oggi tra i suoi membri ricercatori e professionisti provenienti da Danimarca, Svezia, Italia (Andrea Resmini, Luca Rosati), Polonia e Norvegia. La premessa fondante del gruppo è che, sebbene l’architettura dell’informazione sia una professione ormai riconosciuta< style="font-style: italic;">phrase “Information Architecture”) non è tuttora una disciplina accademica a tutti gli effetti (come un monte di altre cose essenziali, ovviamente...) e, a parte qualche eccezione, non costituisce un corso di studio nelle scuole e nelle università
L’istituto dell’Architettura dell’Informazione definisce il proprio oggetto (IA) come "la scienza e l’arte" di classificare i siti web, le Intranet, le comunità in rete e il software che ne facilita usabilità e fruibilità e abbraccia una vasta gamma di discipline diverse, ivi comprese biblioteconomia, informatica, informatica sociale, progettazione (design) dell’informazione, visual design, eccetera.
La rivista è stata presentata durante il 10° IA Summit a Memphis nel marzo 2009 e il primo numero è ora disponibile in rete ad accesso libero, mentre ogni successivo fascicolo sarà prima visibile ai soli membri dell’IAI e solo successivamente, con il procedere dell'archiviazione, sarà aperto a tutti: una specie di embargo a privilegiare i membri "operativi". Obiettivo principale della rivista è di creare un forum sufficientemente ampio e diffuso al fine di incrementare la "scientificità" dell’architettura dell’informazione. Per questo, intende usare tutti gli strumenti disponibili su Web, dal blog a Twitter alle liste di discussione.
L'interesse del gruppo promotore è infatti quello di abbracciare sotto questa denominazione altri dominii di contorno, per conseguire una conoscenza collettiva del dominio e dei suoi membri stessi; offre perciò l'opportunità a tutti i practitioner, accademici e professionisti, di sistematizzare e riflettere su come svolgono il loro lavoro o la loro ricerca insieme con la conoscenza pratica oltre che i principii che guidano il loro operato.
Questo numero inaugurale è uno specchio delle varie questioni e dei temi che l’architettura dell’informazione deve affrontare e trattare:
«The Journal of Information Architecture» - ISSN 19037260 - è una nuova rivista accademica semestrale in inglese, dotata di sistema peer-review, pubblicata da REG-iA (Research and Education Group in Information Architecture), iniziativa internazionale promossa dall’IAI (Information Architecture Institute) e collegata alla Copenhagen Business School.
L’IAI, creato nel gennaio 2008, conta oggi tra i suoi membri ricercatori e professionisti provenienti da Danimarca, Svezia, Italia (Andrea Resmini, Luca Rosati), Polonia e Norvegia. La premessa fondante del gruppo è che, sebbene l’architettura dell’informazione sia una professione ormai riconosciuta< style="font-style: italic;">phrase “Information Architecture”) non è tuttora una disciplina accademica a tutti gli effetti (come un monte di altre cose essenziali, ovviamente...) e, a parte qualche eccezione, non costituisce un corso di studio nelle scuole e nelle università
L’istituto dell’Architettura dell’Informazione definisce il proprio oggetto (IA) come "la scienza e l’arte" di classificare i siti web, le Intranet, le comunità in rete e il software che ne facilita usabilità e fruibilità e abbraccia una vasta gamma di discipline diverse, ivi comprese biblioteconomia, informatica, informatica sociale, progettazione (design) dell’informazione, visual design, eccetera.
La rivista è stata presentata durante il 10° IA Summit a Memphis nel marzo 2009 e il primo numero è ora disponibile in rete ad accesso libero, mentre ogni successivo fascicolo sarà prima visibile ai soli membri dell’IAI e solo successivamente, con il procedere dell'archiviazione, sarà aperto a tutti: una specie di embargo a privilegiare i membri "operativi". Obiettivo principale della rivista è di creare un forum sufficientemente ampio e diffuso al fine di incrementare la "scientificità" dell’architettura dell’informazione. Per questo, intende usare tutti gli strumenti disponibili su Web, dal blog a Twitter alle liste di discussione.
L'interesse del gruppo promotore è infatti quello di abbracciare sotto questa denominazione altri dominii di contorno, per conseguire una conoscenza collettiva del dominio e dei suoi membri stessi; offre perciò l'opportunità a tutti i practitioner, accademici e professionisti, di sistematizzare e riflettere su come svolgono il loro lavoro o la loro ricerca insieme con la conoscenza pratica oltre che i principii che guidano il loro operato.
Questo numero inaugurale è uno specchio delle varie questioni e dei temi che l’architettura dell’informazione deve affrontare e trattare:
- Dorte Madsen. Editorial: shall we dance?, p. 1-5
- Gianluca Brugnoli. Connecting the dots of user experience, p. 6-15
- Helena Francke. Towards an architectural document analysis, p. 16-36
- Andrew Hinton. The machineries of context, p. 37-47
- James Kalbach. On uncertainty in Information Architecture, p. 48-55.
È attivo un call for papers per il numero autunnale del 2009, all’indirizzo journalofia.org/cfp. Interessante la strategia autoriale che rispecchia la doppia natura disciplinare (professionisti e ricercatori) della Rivista: agli autori che si proporranno sarà chiesto di indicare se vogliono sottomettere il loro manoscritto a una recensione "accademica" o una recensione "professionale".