sabato 18 luglio 2009

Webliografia

Ovvero, l’innovazione della bibliografia in un mondo ipertestuale.

Webliography è, ovviamente, una lista enumerativa, annotata o meno, di rinvii a ipertesti o a gateway alle fonti scientifiche d'informazione sulla Rete. Creatore e primo teorizzatore del termine e della funzione è stato nel 1997 Steven R. Harris della Louisiana State University con Webliography: the process of building Internet subject access su «The acquisitions librarian», v. 9, n. 17, p. 29-43, sostenendo il ruolo-chiave dei bibliotecari non solo per fornire accesso semantico all’informazione elettronica ma anche per acquisire e sviluppare per sé e per gli altri conoscenza approfondita di tale letteratura ai fini del reference e dei servizi di educazione dell'utente - attività tipiche del documentalista più che del bibliotecario.
L'anno dopo Nancy Robinson Marino in Webliographies: much more that just a bibliography, «Library talk», v. 11, n. 2, p. 13-14, ha aggiunto regole per il controllo di validità delle fonti elettroniche oltre che a norme procedurali per una esatta compilazione delle liste, linee guida della webliography e organizzato un completo corso universitario; nel medesimo anno è comparso uno dei primi e sistematici esemplari di webliography relativa a Ralph Waldo Ellison, a cura di C. H. Potts per l’UCLA [Università della California a Los Angeles] che fa il pari con un altro precedente monumento: la Poe webliography di Heyward Ehrlich.

La disciplina si sviluppa e allarga i confini. Sempre nel 2004 l’iraniano Dariush Alimohammadi in Annotated webliography of webliographies: a proposal, «The electronic library», v. 23, n. 2, p. 168-172 e in Webliography: a brief report of an experience at the ATU [Allame Tabataba’e University], «Informology», v. 1, n. 3, p. 217-230 (non visibile perché la rivista non è in accesso aperto) ma, soprattutto, in Web-based reference projects: an approach for Iranian LIS departments, «Library philosophy and practice», v. 9, n. 1, ha introdotto altri nuovi termini, come Webbook (equivalente digitale del libro analogico - handbook - come collezione strutturata di pagine web su un dato argomento, soprattutto ai fini del reference), Webopedia (o enciclopedia digitale - modello Wikipedia) e Webtionary (dizionario online solitamente via Web, generale o specifico, mono o multi-lingua).

[post-print da "Il bibliotecario", III serie, ISSN 11250992, 1/2009, p. 124]

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